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- IL RICORDO DI FALCONE E BORSELLINO PERSEGUITA ANCORA GLI ANIMI PAVIDI

26 aprile 2011

di Claudio Alessandri

     Qualche giorno addietro ho assistito ad una cerimonia commemorativa, trasmessa da due televisioni locali, si onoravano due eroi dell’antimafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi tutti e due da mano mafiosa insieme alle loro scorte, due attentati clamorosi che, ancora ai nostri giorni rimangono, in parte, avvolti nel mistero. 

 
Nell’atrio del Palazzo di Giustizia di Palermo, è stato collocato un gruppo scultoreo composto da Paolo Borsellino a grandezza naturale, in posizione eretta e l’eterna sigaretta fra le dita, accanto Giovanni Falcone che volto verso il collega gli sorride, quel sorriso sornione famoso in quel personaggio. Presenti alla solenne cerimonia le sorelle di Paolo e di Giovanni, festose per vedere onorati i loro cari.


 Fin qui nulla da dire e non voglio pronunciarmi neanche, da critico d’arte, sulla qualità artistica delle due statue, eseguite da uno scultore che, colpa mia, non conosco, in gesso bronzato, lo stesso gruppo scultoreo che qualche tempo fa era stato posto sul Viale della Libertà, forse ispirandosi alla statua bronzea raffigurante Leonardo Sciascia, nell’atto di passeggiare per il corso principale di Regalmuto, suo paese natale, e la più tarda statua, sempre bronzea raffigurante il personaggio romanzesco inventato dalla penna di Camilleri, il commissario Montalbano, posto su di un marciapiedi di Porto Empedocle, suo luogo natale. 

 
Come tutti ricorderanno, dopo la cerimonia inaugurale, presenti sorelle e pochi amici e sostenitori, la notte dello stesso giorno, le statue vennero, vandalizzate da qualche imbecille, qualcuno disse, probabilmente su ordine della mafia, che odiava e odia ancora oggi Falcone e Borsellino, anche se rappresentati da due “modeste”, mi riferisco al materiale utilizzato per plasmarle, e non alla qualità artistica, le riproduzioni dei due personaggi. Palermo è sommersa da statue bronzee raffiguranti Padre Pio, nessuna obbiezione sul Santo, ma oltre a rappresentare uno spreco di denaro che potrebbe destinarsi a opere di carità, rischia di trasformare una sincera fede in deleteria idolatria, il peccato peggiore che potrebbe commettere un cristiano. 


Arrivo al “nocciolo” della mia considerazione, è mai possibile che Palermo, la Sicilia e l’Italia intera non riesca a racimolare il denaro per immortalare i due giudici che hanno donato le loro vite per salvarne tante altre? Non credo proprio, una distrazione? Una dimenticanza? Si può sempre rimediare e dare forza e consistenza con il bronzo ai simulacri di Borsellino e di Falcone. Rita Borsellino ha utilizzato il suo sito per invitare i cittadini a contribuire economicamente alla fusione in bronzo dei due magistrati, e il Comune? E la Regione? I colleghi Magistrati dove sono?. 


Non ne faccio una questione, lo ripeto, di bellezza o preziosità, il gesso è un materiale fragile, facile a deperire in poco tempo, ecco perché suggerisco il bronzo, che non avrà bisogno del riparo del Palazzo di Giustizia per sottrarlo ai vandali, oppure ai mafiosi, (una iniziativa poco coraggiosa che ritengo di non condividere) stupidi entrambi perché con il loro gesto vandalico, avranno frantumato due statue in gesso, ma avranno fatto da megafono a diffondere nel mondo intero, i nomi e il ricordo di due uomini, colpevoli semplicemente di svolgere onestamente il loro compito prezioso e istituzionale. 


http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cultur a/122904/ricordo-falcone-borsellino-perseguita-anc ora-animi-pavidi.htm

http://www.blogsicilia.it/blog/il-ricordo-di-falco ne-e-borsellino-perseguita-ancora-gli-anni-pavidi/40538/
 
 
 
 

- IL RICORDO DI FALCONE E BORSELLINO PERSEGUITA ANCORA GLI ANIMI PAVIDI