Il 9 settembre, presso il complesso del Vittoriano, verrà inaugurata la personale dell’artista romano Emilio Leofreddi, dal titolo “Il respiro del mondo”. La manifestazione organizzata sotto l’egida del Comune di Roma – assessorato alle Politiche culturali e alla Comunicazione – è stata promossa da Fabio Falsaperla e Nicolotta Maria Gargari, curata da Barbara Tosi.
Tutto ha avuto inizio da un progetto, certamente ambizioso, ma sorretto da grande passione e competenza, che ha visto la sua nascita nel 2005, al quale ha fatto seguito il viaggio di Leofreddi in India e che ha avuto la durata di sei mesi. Il tutto culminerà con l’esposizione di quindici opere di grandi dimensioni dipinte su tende canadesi, normalmente utilizzate per i campeggi. Tutte le tende sono state realizzate in India e tutte artigianalmente.
Su ogni tenda spicca la frase “Come up with full inhalation, cioè il respiro indispensabile per dare vita al rito vedico – Surya namaskar – il benvenuto al sole che sorge.
“Io son qui” (You are here) altro messaggio simbolico che appare sul dipinto per segnalare all’osservatore la località da dove osserva, quasi un indizio guida per proseguire il viaggio con l’artefice dell’opera.
Cinque delle quindici realizzazioni raffigurano i continenti , ciascuno nobilitato dal nome del personaggio che lo ha simboleggiato vivendo ed operando in quel continente; il Nord America ricorda Martin Luther King; l’Asia è dominata dal ricordo di un personaggio che per la “non violenza” ha “donato” tutta la vita, attraversando incomprensioni ed indicibili sofferenze, Mohandas Karamchand Ghandi e non poteva non rappresentare lo spirito di libertà ed indipendenza dell’Africa, Nelson Mandela.
Queste tipologie di tende nel Continente Indiano vengono generalmente utilizzate come abitazioni a fermare veri e propri villaggi, adesso questi semplici manufatti di tela, in apparenza fragili ma che nella realtà custodiscono intere esistenze, certamente povere, ma unite in un rapporto altruistico di reciproca assistenza a colmare il vuoto egoistico del mondo “ricco” che osserva mostrando comprensione per una realtà che gli è fin troppo nota, ma che non ha mai attuato alcun valido intervento per porre fine ad una ingiustizia sociale che suona come bruciante accusa per tutti coloro che da quel dolore traggono la loro ricchezza.
In occasione della mostra dedicata ad Emilio Leofreddi, le quindici tende hanno trovato posto nelle sale del Vittoriano, disposte a formare, o meglio a simboleggiare, un villaggio globale, un piccolo, ma solido inizio di ciò che diverrà l’esistenza di tutti gli abitanti del mondo, quando un “soffio” dell’intelletto guiderà l’umanità verso l’amore universale.
La mostra verrà arricchita da un grande globo di ben tre metri di diametro, realizzato dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Roma facenti parte del Corso di Costume per lo Spettacolo. Quel grande mappamondo sta ad indicare il riavvicinarsi di tutti i Continenti e conseguentemente di tutti i popoli della Terra.