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- PITTURA, IN MOSTRA LE OPERE DI AURELIO DI CARLO

14 settembre 2009

di Claudio Alessandri

Come tutti i pittori in ogni tempo ed in ogni parte del mondo nell’accingersi a ritrarre un paesaggio nella sua interezza o in un determinato particolare, si è reso conto di avere scelto il “modello” più arduo da riprodurre. Il motivo è semplice e complesso insieme; è semplice perché si mostra nella totale naturalezza, non giunge ad alterarlo nessun infingimento o artificio; è complesso perché se lo si osserva attentamente si è subito colpiti da un fenomeno direi per semplificare, dispettoso.

Il paesaggio, la siepe fiorita o l’albero fronzuto perfettamente osservabili sotto ogni punto di vista, si mostrano adesso in tutta la loro complessità realizzativa; la varietà dei colori che si addensano o diluiscono asseconda dell’intensità della luce, i giuochi delle ombre che si distribuiscono, sempre diverse, ad ampliare l’effetto prospettico, a volte, altre volte a celare le forme  e gli indispensabili effetti luminosi o brumosi che consentono all’artista di giovarsi di quelle proporzioni che sono indispensabili all’armonia del dipinto.

Queste e molte altre sono le difficoltà alle quali va incontro Elio Di Carlo accingendosi a dipingere un paesaggio, un fiore, un albero svettante o tutti questi elementi insieme, eppure osservando le opere Di Carlo mi è parso di intuire che per lui tutte queste difficoltà non rappresentano un ostacolo, bensì una sfida da affrontare gioiosamente, per altrettanto allegramente giungere a soluzioni di suadente armonicità.

Per Elio Di Carlo dipingere è naturale come respirare e questa, non comune, capacità gli consente di ottenere risultati splendidi nonostante le non semplici difficoltà alle quali va in contro man mano che procede nel suo operare. Elio, è una mia opinabile convinzione, nel dipingere la natura sotto tutti i suoi infiniti aspetti, raggiunge la meta che si era prefissata attuando un suo gelosissimo segreto, non ha mai tentato di “copiare” la natura, ma ha sempre dipinto seguendo la sua ispirazione che scaturisce dall’intimo commosso nel “sentire” la spontaneità insita nel Creato.

articolo del 14/9/09 siciliainformazioni

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