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- LA VERA STORIA DI FEDERICO II NELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO.

7 luglio 2009

di Claudio Alessandri

Inviato al quotidiano la Repubblica - Palermo il 7.7.09 -

Si fa seguito all'articolo del dott. Tano Gullo apparso sul giornale la Repubblica in data 25 giugno 2009 e successiva puntualizzazione del prof. Ninni Casamento dell'Associazione Amicia fra i popoli di Palermo:

Nel leggere lo scritto di Tano Gullo ho avvertito un senso di disagio e notevole fastidio.Il fatto  che si moltiplichino sempre più i romanzi tratti dalle vicende, quasi mai reali, politiche, sociali e personali di Federico II, non può essere imputato a questo personaggio la cui vita, sotto tutti gli aspetti, è stata resa un incomprensibile guazzabuglio dalle leggende, come più volte da me sostenuto, ancor prima della sua nascita,  addebitare queste vicende storicamente fantastiche, sempre scaturite dalla volontà denigratoria della parte Guelfa, notoriamente fedele al Papa, fin dal periodo pre-natale dello “Stupor Mundi” mi sembra ingiusto e non aderente alla realtà.

Faccio presente che io non leggo da tempo immemorabile libri di narrativa aventi, quale filo conduttore eventi storici, il più delle volte partorite da fantasia galoppante, ma mai attinente alla realtà storica.

Da storico “senza fantasia” ho sempre cercato di separare la realtà inconfutabile dalle leggende, indubbiamente affascinanti per un certo tipo di lettori, ma che ritengo deleterie per la conoscenza dei fatti realmente accaduti. Se non fosse come da me sostenuto non si spiegherebbe l’enorme successo di romanzi e relativi films tratti da essi come, ad esempio, “Il Codice da Vinci” e moltissimi altri di eguale discutibile livello artistico e culturale.

Il testo di Tano Gullo, tanto severo “indirettamente” nei confronti di Federico II, dovrebbe essere indirizzato, a mio parere, a quelle Case Editrici, alcune di notevole importanza, che pubblicano dei testi di nessun valore didattico, quasi certamente al solo scopo di “rastrellare” parecchio denaro, servendosi del nome del “Puer Apuliae” quasi un “pass par tout”che schiude l’uscio del successo editoriale, quindi a lauti guadagni con ricostruzioni pseudo storiche che banalizzano l’esistenza stessa di questo personaggio poliedrico, in positivo o in negativo, se ne può sempre discutere, ma da studiosi seri, preparati ed imparziali, il livore, non so come altro chiamarlo, dimostrato da alcuni storici non può in alcun modo, inficiare le vere vicende che costellarono la vita dello svevo, politiche, sociali, religiose e culturali.

Tano Gullo, oltre a dissertare in chiave polemica sulla popolarità di questo “strano” personaggio vissuto nel XIII secolo, avrebbe fatto bene a “bacchettare” la docente Leda Meluso per il suo romanzo “La ragazza dal volto d’ambra”.

La fantasiosa scrittrice, nel suo libro, sembra essere in preda ad “incantamento” e affermandolo penso di essere estremamente gentile, ma è giusto chiarire il perché della mia affermazione.

La ex docente scrive: “…Amina, figlia del più acerrimo nemico dell’imperatore, l’emiro della Sicilia Muhammad Ibn ‘Abdad”. Questo emiro non è mai esistito, semmai ne è esistito uno di nome “Abad, ma non in Sicilia, ma in Spagna; proseguendo:..mentre il padre combatteva con i normanni asserragliati in una fortezza del monte Entella… la fanciulla si introduce a corte…, sedusse Federico e senza che lui lo sappia rimane incinta…” E’ appena il caso di notare che quando i normanni asserragliati ad Entella guerreggiavano con i musulmani, Federico non era ancora venuto al mondo. Questo modo di narrare la storia, anche se romanzata, non è certamente il migliore per conoscere una realtà ben diversa da un racconto scaturito da una troppo fantasiosa, ma storicamente “disordinata” ex docente.

Tralascio di scrivere in merito agli altri romanzi che si basano tutti sulle conosciutissime leggende che ancora costellano essenzialmente la vicenda umana di Federico II, condendole con ricostruzioni fantastiche di scarso gusto letterario e storico.

I due gemelli partoriti dalla moglie di un “beccaio” e non dalla regina Costanza troppo in la con gli anni per essere ancora fertile, il continuo dissidio con i Papi che si susseguirono durante la sua vita a causa dei tentennamenti ad organizzare una crociata contro gli infedeli di Terra Santa e non, per la feroce difesa di Federico, del suo diritto sul potere temporale; i giuochi nei vicoli popolari di Palermo dove, essendo a contatto con i fanciulli arabi di quei musulmani che avevano deciso di non abbandonare la natia Palermo, dai quali apprese il loro idioma e così continuando.

Vorrei dire però a Tano Gullo, che reputo culturalmente preparatissimo, e di lunga militanza giornalistica che, forse, anche lui è rimasto vittima di “incantamento” a seguito dell’intervista dello storico, famosissimo, Francesco Renda a proposito  dello “Stupor Mundi”. Sono il primo ad inchinarmi ai concetti “stringenti” enunciati dal Prof. Renda, che ridimensionano e di parecchio la figura dello svevo, ma il parere dottissimo del Prof. Renda non gode del crisma della infallibilità, lo dimostra con estrema evidenza il libro scritto da Ernest Kantorowicz, e molto più modestamente la presentazione fatta al mio di libro “Federico II di Svevia Imperatore e re di Sicilia”,  ma questa è un’altra storia.

Quello che imputo di non obiettivo in ogni caso a Tano Gullo è di essersi fatto un clamoroso auto gol quando, soffermandosi sulle fantastiche feste alla corte dell’imperatore, le accosta, evidentemente quale paradosso, ai festini luculliani e “licenziosi” di Villa Certosa e Palazzo Grazioli; un paradosso che suona cupo come la nostalgia di un trascorso politicamente felice, anche da me condiviso, e che per sua sfortuna e mia, non esiste più.

Perché fare un salto così avventuroso per affermare le proprie idee, dopo Federico e dopo alcuni anni dalla sua morte, feste grandiose simili a quelle dello svevo si svolsero a Firenze presso i Medici ed a Milano alla corte di Ludovico il Moro e a Ferrara presso la fantastica dimora Estense e non continuo anche se gli esempi sono numerosissimi.

Accostare un personaggio come Federico II, ripeto nel bene e nel male, all’attuale classe politica al governo del nostro Paese, mi dispiace dirlo, ma è un vero e proprio insulto all’intelligenza dei lettori di “Repubblica”. Un consiglio spassionato, sarebbe fantastico se Tano Gullo, dall’alto della sua indiscussa capacità mediatica, come consigliato dal Dott. Casamento dell’Associazione Amicizia fra i Popoli, si adoperasse a diffondere la vera storia di Federico II, nelle scuole di ogni ordine e grado, forse, solo forse si potrebbe in tal modo inquadrare questo personaggio in una realtà storica inconfutabile, solo in tal modo lo “Stupor Mundi” perderebbe l’alone, poco rispettoso, di “Super Star”.

Claudio Alessandri
7/7/09
amicizia fra i popoli

- LA VERA STORIA DI FEDERICO  II  NELLE SCUOLE DI OGNI  ORDINE E GRADO.