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- FEDERICO II E I MISTERI DI CASTEL DEL MONTE / 4

19 maggio 2009

di Claudio Alessandri

Alle motivazioni dei tanti scettici sui simbolismi esoterici contenuti dall’intera struttura di Castel del Monte, ecco l’immediata controffensiva degli studiosi di pratiche magiche, intendiamoci, non volgari ciarlatani, ma profondi conoscitori di tutte le leggi che da millenni e presso antichissime civiltà, regolavano e regolano ogni attimo della vita civile e militare e commerciale ovviamente sostenendo teorie “inoppugnabili” che si basano sullo studio di antichi testi e tanta, tanta fantasia, intendiamoci, nulla da obiettare sulla loro buona fede.
 
Già nello sviluppo architettonico di questo castello, si notano delle particolarità assolutamente uniche per l’intero continente europeo; la costruzione è evidentemente gotica, ad esclusione del portale che, come sostenuto da tanti mostra un insieme di risonanze che affondano in un classicismo lineare, semplice ed elegante e, nel contempo soluzioni costruttive che anticipano il rinascimento.
 
 
 
 
 

A sostegno di questa tesi sono concordi quasi tutti gli storici dell’arte che osservano solamente le caratteristiche di una soluzione architettonica del tutto originale ed a quelle ovviamente si attengono. Ad insinuare il dubbio sulle certezze degli storici dell’arte ecco l’intervento dei teorici del mondo dell’occulto, leggi non scritte, conosciute solo da pochi che le hanno tramandate attraverso i secoli sino a noi in una continuità che non vedrà la fine sino al giorno, da nessuno conosciuto dall’evangelica apocalisse; (forse il 2012?).

Essi sostengono che l’ineccepibile verità costruttiva non vieta di avanzare altre teorie altrettanto valide e suffragate da teoremi d’ordine geometrico – matematico.
Il portale di Castel del Monte rappresenta il primo e forse più importante indizio che il “Puer Apuliae” volle lasciare ai posteri quale messaggio iniziatico di un percorso misterico destinato a svelarsi man mano che si procede lungo una via prestabilita che, procedendo secondo i dettami di un simbolismo sconosciuto ai più, conduce al termine ad una verità che consegnerà all’umanità i segreti del Creato, non in contrapposizione con la divinità, ma inculcando comprensione ed intelligenza dove prima regnavano solo paure e tenebre.

Il portale di Castel del Monte si può “leggere” come una stella a cinque punte che, sovrapponendosi disegna un pentagono perfetto, all’origine delle proporzioni architettoniche dell’intero monumento.

Le due punte più basse della figura geometrico stellare, coincidono perfettamente con la metà e la base delle lesene, mentre quelle mediane puntano con assoluta precisazione dove si trova il capitello; la punta più alta della stella completando la figura coincide con il vertice del timpano del portale.

E’ noto che Pitagora aveva destinato a simbolo del numero perfetto ad indicare le proporzioni “divine” la figura stellare dalle cinque punte poiché essa si scompone all’intersecarsi delle varie linee secondo il rapporto di 1,618, 1,618 al quadrato e 1,618 al cubo e, sempre i teorici aggiungano a maggiore conferma delle loro teorie che il pentagono della stella al pari di quello convesso facenti parte entrambi della stessa circonferenza, ripete l’identico rapporto.

Prima ancora di giungere al numero perfetto che regola tutte le forme architettoniche ineccepibili, la identica perfezione la si poteva ricavare dalla armonia della natura, cioè dal corpo umano nella sua divina perfezione.

Agrippa di Mettescheim, nato nel 1486 e morto nel 1535, disegnando l’uomo microcosmo non fece altro che confermare che la stella a cinque punte può essere la raffigurazione geometrica della perfezione riscontrata nelle proporzioni del corpo umano.

Si giunge alla fine di questa speculazione geometrico-matematica dimostrabile o, in ogni caso, riportabile da calcoli complessi per nulla magici che il portale di Castel del Monte che, sempre rispondendo a leggi esoteriche, raffigura l’uomo nelle sue proporzioni perfette, quindi nei contenuti magici.

Lo sviluppo architettonico di questo splendido edificio unico nel suo genere nell’intera Europa, come già detto, sembra realizzato appositamente per destare le fantasie più ardite.

Tutto nasce dall’ottagono, la forma costruttiva di questo castello “anomalo”. Tutto scaturisce dal numero magico per definizione, l’otto che tende sempre più a raggiungere la “quadratura del cerchio” che si compone della fusione delle due figure geometriche, il quadrato ed il cerchio simboli del cielo e della terra.

Da tempo immemorabile la figura geometrica eletta a simbolo della perfezione è il cerchio, e la perfezione null’altro è che il divino. L’evidenza di questo che è più che teoria, lo si riscontra in quasi tutte le costruzioni di carattere sacro, si elevano su di un basamento quadrato, successivamente lo sviluppo perimetrale assume la figura ottagonale ed infine tutto è completato da una volta a cupola, trasposizione terrena dalla volta celeste.

Concludiamo che, nell’ascoltare i teorici dell’occulto, il cerchio rappresenta la perfezione quindi la via che conduce dalla terra al cielo e poi al divino, una via misteriosa che permette il potenziamento ed il raggiungimento di tutte le energie altrimenti sconosciute ed irraggiungibili
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articolo del 19.5.2009 siciliainformazioni

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